Catechismo si ricomincia? È il tempo della svolta

In questi giorni quasi tutte le parrocchie stanno riiniziando l’anno catechistico. Ogni tempo è un tempo nuovo Non c’è giorno che non sia diverso dal precedente.

La vita è cambiamento il catechismo è cambiamento gioioso che sa leggere i segni dei tempi.

Il catechista è innanzitutto un testimone gioioso di una vita esperienziale di fede e che si rigenera continuamente. Non si può essere catechisti se non si è innamorati di Dio e non si può essere catechisti se non si ha la gioia di chi si sa amato e ama. Il catechismo non è una trasmissione di dottrina ma un’esperienza di gioia.

Abbiamo una proposta bella, gratuita (termine che ha grande riscontro nella società di oggi) e con un eccezionale capacità di prendersi cura della persona del nostro tempo. Il mondo è cambiato e non sempre il catechismo riesce a trasmettere questo stupore. Perché un bambino, un ragazzo, un giovane dovrebbe venire in parrocchia? Occorrerebbe fare feedback ed essere creativi nella consapevolezza che “le persone non hanno tempo”.

Cosa significa avere un approccio creativo? Non è andare su Qumran.net, Wikipedia, Google, YouTube quanto piuttosto un usare l’immaginazione ossia scorgere delle connessioni e usare la creatività per mettere in connessione le cose. No all’approccio scolastico o al creare una settimana di full immersion, un’ora al giorno nei giorni che precedono l’evento. No a un approccio scolastico che prevede verifiche.

Una creatività che nasce dal mettersi in ascolto e dall’entrare in empatia con chi si ha di fronte.

La catechesi è bella perché non può essere omologata. La stessa Parola di Dio è una miniera incredibile di fonte di ispirazione da cui lasciarsi ispirare per trovare delle connessioni con i nostri luoghi: “Ecco sto alla porta e busso”…

Il catechista credibile è innanzitutto colui che si prende cura innanzitutto della persona e ha la piena consapevolezza che ciò che propone ha una ricaduta importante sulla vita a partire dalla propria. È importantissimo avere a cuore una vita spirituale e un desiderio di formazione permanente che alimenta questa consapevolezza. “Non possiamo essere testimoni credibili se i primi a non crederci siamo noi”.

Il fatto cristiano è soprattutto una relazione d’amore.

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