Camminiamo con Gioia sulla via dell’amore: Via crucis per bambini

SAN SALVO. Nella vita spesso seguiamo delle linee conduttrici ma ci sono dei momenti in cui siamo chiamati a distogliere per un attimo lo sguardo da una strada per fermarci e riprendere poi il nostro cammino. Linea conduttrice di “Camminiamo con Gioia”  (leggi) sono le parabole trasmesse da Gesù. Ma in questi giorni sentivamo l’urgenza di sostare davanti al mistero di Gesù e della Pasqua. E così abbiamo deciso di proporre una Via Crucis molto semplice ed essenziale per provare a far riflettere i ragazzi sulla vera essenza della nostra fede.

Abbiamo disposto 15 sedie (una per ogni stazione più una per la Risurrezione) in cerchio distanziate l’una dall’altra e che delineava il punto in cui fermarsi. Due ragazzi per volta si alternavano uno a portare una grande croce di legno e uno a leggere una stazione della Via Crucis intervallata dal canto “Ti saluto croce santa”. Erano tutti attenti anche perché a turno erano tutti protagonisti e i testi erano molto semplici.

A conclusione della Via Crucis (il cui testo tratto dal sito di Holyart e riportato a margine dell’articolo) durata solo mezz’ora, ci siamo sedute in cerchio e cominciato a chiedere “Ma voi ci credete che Gesù era morto ed è risorto?”. Una di loro con molta semplicità ha affermato “Io non credo che Gesù sia esistito perché la storia ci dice altro”.

Benedetti dubbi e perplessità quando vengono fuori perché così possiamo provare a testimoniare la nostra esperienza: credere è una scelta obbligatoriamente personale.

Grazie a quella affermazione si è aperto un dibattito costruttivo: che Gesù sia esistito ce lo dice la storia stessa: tutta la storia è scandita dagli anni “Avanti Cristo e Dopo Cristo”. La fede non contrasta affatto con la scienza e con la storia. Una ragazza di 12 anni ha poi affermato: “Io penso che il nostro corpo nel tempo si è evoluto e quindi il discorso che all’inizio potevamo assomigliare alle scimmie non significa che Dio non esiste. Io credo in Dio”

Da Holyart – La Via Crucis ripercorre le tappe della Passione di Gesù, il doloroso percorso che Lo condusse alla crocifissione.

Via Crucis per bambini raccontata come una storia d’Amore

La Chiesa rievoca questo percorso devozionale fin dal XIII secolo. È probabile che la pratica sia nata in ambito francescano, ma non ci sono fonti certe. Di certo c’è che nacque dall’esigenza per i fedeli di compiere un pellegrinaggio di fede e penitenza nei luoghi che avevano visto la Passione di Gesù. Dal momento che non per tutti era possibile recarsi fin laggiù, qualcuno pensò di realizzare delle rappresentazioni dei vari episodi che segnarono quel percorso doloroso e di farne delle ‘stazioni’ lungo le quali i pellegrini potessero fermarsi a pregare.

Progressivamente nei conventi e nelle chiese iniziarono ad apparire questi percorsi, costituiti da quattordici stazioni, più una quindicesima con la Resurrezione. Chi si dedicava a questa pratica devozionale godeva delle stesse indulgenze concesse a coloro i quali si recavano in Terra Santa.

  1. Gesù è condannato a morte

I soldati portarono Gesù davanti a Ponzio Pilato, che era il governatore di quel territorio. Pilato però non lo voleva giudicare, perché a lui sembrava che Gesù non avesse fatto niente di male, e così lo mandò da Re Erode, che invece odiava Gesù, perché si proclamava Messia e Re, e a Erode non piaceva che ci fosse un altro Re a fargli concorrenza. Così prese in giro Gesù, facendolo rivestire con un mantello coloro porpora, che era il colore con cui si vestivano i sovrani, appunto, e poi lo rimandò da Pilato. Lui però era ancora indeciso, e così domandò alla folla se preferissero condannare a morte Gesù o il bandito Barabba, e la folla scelse di salvare Barabba, anche se era un criminale.

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  1. Gesù è caricato della croce

Gesù venne spogliato e i soldati romani gli misero sulle spalle una pesante croce di legno, costringendolo a trasportarla lungo la strada, verso un monte che sorgeva appena fuori città, il monte Golgota. Era così che si punivano i condannati a morte.

  1. Gesù cade per la prima volta

Gesù era debole e stanco, e non riusciva a sorreggere quella croce così pesante. Inoltre i soldati lo avevano picchiato ed era ferito. A un certo punto cadde sotto il peso della croce, ma subito si rialzò, faticosamente, e riprese il suo cammino.

  1. Gesù incontra la madre

Mentre Gesù camminava portando la croce, due ali di folla si accalcavano al suo passaggio, insultandolo e prendendolo in giro. A un certo punto nella folla apparve anche Maria, la mamma di Gesù, che piangeva disperata nel vedere quello che stava succedendo, quanto dolore stesse patendo suo figlio.

  1. Gesù è aiutato dal Cireneo

Siccome Gesù faceva sempre più fatica a portare la croce, i soldati costrinsero un uomo ad aiutarlo. Il suo nome era Simone il Cireneo, e per un po’ aiutò Gesù portando la croce sulle proprie spalle, ma poi dovette lasciarlo di nuovo da solo.

  1. Veronica asciuga il volto di Gesù

Una fanciulla gentile, Veronica, vide Gesù che soffriva tanto, e mentre i soldati non guardavano si avvicinò a lui e gli asciugò dolcemente il volto con un panno, raccogliendo lacrime e sudore. La leggenda racconta che volto di Gesù rimase impresso su quel panno, come in una fotografia.

  1. Gesù cade per la seconda volta

Gesù cadde una seconda volta, sempre più stremato, sempre più dolorante, ma ancora una volta si rialzò, per andare avanti, verso il suo destino. E tutto questo solo per amor nostro.

  1. Gesù consola le donne

Anche se stava soffrendo tanto, anche se era ferito e sanguinava e non ce la faceva più, Gesù trovò ugualmente la forza per consolare delle donne che, vedendolo così malridotto, piangevano disperatamente. Nonostante stesse così male, fu lui a fare loro forza, a incoraggiarle, mettendosi da parte perfino in quel momento terribile. Perché quando vuoi bene a qualcuno, riesci a dimenticare il tuo dolore per far stare meglio gli altri, perfino nei momenti più bui.

  1. Gesù cade per la terza volta

Ancora una volta Gesù cadde, tra le risate di scherno della folla, e ancora una volta si rialzò, lentamente, con le ultime forze rimaste.

  1. Gesù è spogliato delle vesti

Arrivati nei pressi del Golgota, i soldati spogliarono completamente Gesù e si giocarono ai dadi le sue povere vesti.

  1. Gesù è crocefisso

Gesù arrivò infine in cima al monte Golgota. I soldati lo fecero stendere sulla croce e gli inchiodarono mani e piedi al legno. Gesù però, anziché gridare e lamentarsi, disse, rivolgendosi a Dio Padre: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno.” Ed era vero, perché quegli uomini sciocchi che ridevano vedendo il suo dolore non avevano idea di cosa stessero facendo, che stavano uccidendo il Figlio di Dio, venuto sulla Terra solo per amor nostro!

  1. Gesù muore in croce

Stremato dalla sofferenza, Gesù alla fine morì in croce. Poco prima, però, si rivolse ancora a Dio Padre chiedendogli: “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?” Ormai era stanco, disperato, sconvolto da tanto dolore, da tanta ferocia da parte di quelli che era venuto a salvare, e il suo cuore, anche se grande e forte, vacillò per un momento. Alle tre del pomeriggio, mentre Gesù esalava l’ultimo respiro, il cielo divenne nero e il velo del tempio di Gerusalemme si strappò con un suono sinistro. Come se la Terra stessa piangesse per quella morte terribile.

  1. Gesù è deposto dalla Croce

Quando scese la sera e la folla si fu dispersa, un uomo di nome Giuseppe di Arimatea chiese a Ponzio Pilato di poter togliere Gesù dalla croce. Pilato gli diede il permesso, e così Giuseppe sollevò Gesù, lo avvolse amorevolmente in un lenzuolo, e si prese cura del suo corpo straziato dalle ferite.

  1. Gesù è sistemato nel sepolcro

Giuseppe di Arimatea portò il corpo di Gesù in un sepolcro, ve lo depose e poi chiuse l’ingresso con una grossa pietra, come era usanza.

  1. Gesù è risorto

Tre giorni dopo la morte di Gesù alcune donne andarono alla sua tomba per ungere il suo corpo, ma la trovarono scoperchiata, vuota, e un angelo seduto poco lontano disse loro che Gesù era risorto e che non lo avrebbero più trovato in quel luogo di morte.

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