“Autori …tratto!”
(Commento al Vangelo di don Gianmarco Medoro)
Oggi viene posto al centro della Parola di Dio il tema dell’autorità.
Ad ognuno di noi viene posta la domanda su come, in famiglia, in parrocchia, a lavoro o nelle relazioni quotidiane, vive l’esercizio dell’autorità!
La Parola oggi ci fa vivere un percorso su come vivere secondo il Vangelo l’essere autorevoli, facendoci vedere il rischio, proponendoci una via di “guarigione” e donandoci un Divino compagno.
1. Anzitutto nella prima lettura il profeta Malachia rimprovera i sacerdoti per la scissione del loro insegnamento con l’ascolto della Parola.
Da discepoli siamo chiamati a metterci in ascolto della Parola, perchè trascurare la Parola di Dio rivela la distanza della relazione con il Signore.
La via di guarigione è pertanto la preghiera, vissuta come ascolto profondo di Dio che mi parla e mi rivela il suo volere.
“Uno solo è il vostro Maestro” (Mt 23,8): è lo Spirito Santo!
E’ Lui il Maestro interiore che connette il nostro cuore con l’ascolto della Parola e ci fa stare alla presenza di Dio nella preghiera!
2. Nel Vangelo Gesù svela nel cuore degli scribi e ai farisei il bisogno di essere riconosciuti, notati, apprezzati. E’ questo un bisogno che tutti noi manifestiamo in modo latente e\o evidente!
Quante volte per essere riconosciuti dagli altri ci comportiamo come gli altri ci desiderano vedere!
Quante volte per essere visti o notati, indossiamo maschere e scimmiottiamo noi stessi!
Passiamo la vita a disperdere energie per farci riconoscere, perchè gli altri riconoscano che noi valiamo… Quante ferite vengono da queste esperienze!
Qual è allora la via della guarigione? Il Vangelo ci propone la via dell’umiltà, che non è sentirsi poca cosa o affossare le tue parti preziose. L’umiltà è la giusta misura di sé! Sei pieno di doni e talenti, ma anche segnato dal limite e dall’insufficienza. Tu vali per quello che sei, non per come gli altri vorrebbero che tu sia!
Per questo è importante seguire Gesù: “uno solo è la vostra Guida, il Cristo!” (Mt 23,10).
A Lisbona Papa Francesco ci ha detto: “Gesù ti chiama non perchè sei perfetto. Gesù ti chiama così come sei!”.
Se segui Lui percorri la via dell’autenticità! Se segui le false guide, nascoste dietro la mentalità dell’apparire social, finirai per essere chi non sei!
3. Sempre nel Vangelo Gesù accusa gli scribi e i farisei che “legano fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.” (Mt 23,4): è chi vive il delirio di onnipotenza, sentendosi superiori agli altri.
Quante volte capita anche a te di sentirti superiore a qualcuno?
Alla fine del Vangelo Gesù ci propone la via di guarigione: il servizio!
“Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo!” (Mt 23,11)
Paolo, nella seconda lettura, ci mostra come il servizio passa attraverso la via feriale dell’affetto e dell’amore: “siamo stati amorevoli in mezzo a voi, come una madre che ha cura dei propri figli. Così, affezionati a voi, avremmo desiderato trasmettervi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari.” (1 Ts 2, 7-8)
È solo guardando il Padre che impariamo come si ama davvero e come possiamo metterci a servizio dei nostri fratelli “con cuore di madre” (San Camillo De Lellis).
“Uno solo è il Padre vostro, quello celeste.” (Mt 23,9), e voi siete tutti fratelli chiamati a mettersi a servizio gli uni gli altri!
Questa domenica vogliamo imparare a non impadronirci della Parola di Dio, ma ad esserne discepoli che vivono una vita in ascolto e in preghiera, invocando il Maestro interiore, lo Spirito Santo!
Vogliamo fuggire la tentazione di essere riconosciuti e apprezzati, sapendo che vivendo la virtù dell’umiltà e avendo come sola Guida Gesù possiamo percorrere la via dell’autenticità.
Vogliamo metterci a servizio degli altri, senza imporre pesi e fardelli pesanti, orientando la nostra vita al Padre!