Anno 2020: grazie
Solitamente il 31 dicembre di ogni anno, Santa Madre Chiesa leva un canto d’amore a Dio: il Te Deum. Il Te Deum è un canto di ringraziamento che viene celebrato nell’ultimo giorno dell’anno nei Primi Vespri della Solennità di Maria Madre di Dio, ma che accompagna la vita della Chiesa anche in altre grandi occasioni.
Di sicuro il 2020 è stato un anno difficile per l’intera umanità ma quanti “2020” vivono le persone che realmente si trovano in situazioni di difficoltà costanti (disabilità fisiche, umane, povertà che sembrano non avere una via d’uscita, il solco dell’odio, il dolore di una separazione e/o di un divorzio, le ingiustizie che offendono l’umanità e simili; l’elenco delle sofferenze umane possono essere davvero infinite) e dal sapore di permanenza e che spesso divengono delle “disumanità” invisibili che riguarda solo il diretto interessato?
Quante persone oggi definiscono il 2020 con i linguaggi più coloriti e talora anche volgari, come un anno da dimenticare anche se in realtà avrebbero diecimila motivi per ringraziare Dio per ciò che hanno? Di sicuro la pandemia da Covid19 ci ha fatto rendere conto che nulla è scontato e abbiamo imparato a dare più valore a ciò che è veramente.
Ogni volta che ci viene in mente di lamentarci dovremmo spostare, per un solo micro istante, l’attenzione su chi ci sta accanto e non ha tante cose che noi abbiamo. Io che ho vissuto per diversi motivi e difficoltà oggettive diversi “2020” posso solo ringraziare per ciò che ho e non lamentarmi per tutto ciò che mi sarebbe piaciuto avere e o che mi è mancato. E sono sicura che ognuno di noi se guarda nel profondo del suo cuore trova almeno un motivo per ringraziare Dio.
Ogni tempo è tempo di grazia. L’ anno 2020 è volato via portando con sé gioie e dolori. L’esserci ancora, per vivere una vita degna di essere vissuta in pienezza non può non essere un motivo per ringraziare Dio per il tempo che ci dona.
Nell’aprile 2019 ho creato Il blog Parrocchie 3.1 – “Voi siete la luce del mondo: non si accende una lampada per metterla sotto il moggio” nel desiderio di presentare Gesù, un grandissimo amico con delle qualità eccezionali, anche a chi in chiesa non ci mette proprio piede. Io non so ancora cosa Dio vuole davvero da me ma in questa bellissima avventura lo voglio ringraziare per Lorenzo Saturni, (un ragazzo da cuore d’oro con la grande passione di raccontare ciò che più lo appassiona nella sua vita), don Giovanni Boezzi (per il suo sì fatto con amore e dedizione nel portare avanti in questo blog la rubrica per la famiglia e una per i separati e divorziati), i sacerdoti che ogni domenica spezzano la parola (don Raimondo Artese, don Beniamino Di Renzo, don Mario Pagan, don Vincenzo Giorgio, don Simone Calabria, don Andrea Manzone, don Gianluca Bracalante, don Nicola Florio, don Silvio Santovito, don Michele Tartaglia, don Erminio Di Paolo, don Pieralabert D’Alessandro, don Nicholas Di Crescenzo) e Filomena Nicolardi (che ogni mattina arricchisce la pagina Facebook del blog con un dolce pensiero sul Vangelo del giorno).
Nel video riportato di seguito ho raccolto alcuni degli avvenimenti che hanno caratterizzato il 2020 e in copertina ho riportato una foto che potrebbe ben rappresentare l’immagine della nostra Chiesa: gioiosa, unita e in grado di ascoltare e vivere il tempo che ci è dato in dono.
Grazie anche a chi ho avuto la gioia di conoscere e per tutti coloro che seguono questo blog. Che Dio ci benedica tutti e ci dia sempre la grazia di vivere con amore il tempo che ci è dato in dono.
(Maria Napolitano)