A Chieti il convegno diocesano per ringraziare Dio per le meraviglie che compie per e con il Rinnovamento
Domenica 17 marzo 2024 si è svolto a Chieti scalo presso la chiesa e i locali della parrocchia Madonna delle Piane, il convegno diocesano Chieti -Vasto del Rinnovamento nello Spirto. Erano diversi anni che non era stato possibile organizzare un evento simile che chiamasse tutti i gruppi e i cenacoli presenti nella diocesi di Chieti Vasto a vivere dei momenti di crescita e di fraternità.
Tema fondamentale di questo incontro “Ti rendo grazie, Signore con tutto il cuore” (Salmo 138, 1a) ovvero il ringraziamento a Dio per le meraviglie che il Signore ha fatto per il tramite del Rinnovamento nello Spirito nell’essere strumento con cui Dio è potuto entrare nel cuore di un numero indefinibile di uomini e donne di tutto il mondo.
Tutto il Rinnovamento italiano in prossimità del 14 marzo vive la “Festa del Ringraziamento“, l’evento in cui si è innestata la convocazione diocesana. Ma cosa rappresenta questa festa? In questa data il RnS fa memoria di quel giovedì del 2002 in cui venne approvato definitivamente lo Statuto del RnS da parte del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana.
In quella giornata san Giovanni Paolo disse: «Il Rinnovamento nello Spirito può considerarsi un dono speciale dello Spirito Santo alla Chiesa in questo nostro tempo. Nato nella Chiesa e per la Chiesa, il vostro è un Movimento nel quale, alla luce del Vangelo, si fa esperienza dell’incontro vivo con Gesù, di fedeltà a Dio nella preghiera personale e comunitaria, di ascolto fiducioso della sua Parola, di riscoperta vitale dei Sacramenti, ma anche di coraggio nelle prove e di speranza nelle tribolazioni»
A caratterizzare l’evento è stata innanzitutto la presenza significativa ed edificante dell’arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto Bruno Forte.
Con il tema proposto per la quaresima 2024 all’intera comunità ecclesiale “Vivi le Tue prove e cura chi è malato sull’esempio di Gesù“, padre Bruno è entrato nel cuore dei presenti alla convocazione. Un vero e proprio decalogo applicabile non solo nei confronti dei malati ma come insegnamenti concreti di vita che tutti possono applicare ogni giorno: la cura delle relazioni interpersonali.
Con cuore aperto e anche raccontando particolari della sua vita, il vescovo ha toccato punto per punto il decalogo nella duplice dimensione del malato e della cura delle relazioni interpersonali che ognuno vive ogni giorno:
1. Rispetta la dignità e l’autonomia della persona che si affida alle Tue cure, mettendoti in ascolto di quanto è e ti dice di sé.
2. Da’ al paziente un’informazione comprensibile e completa sul suo stato, con la necessaria attenzione e delicatezza.
3. Persegui sempre la difesa della vita, la promozione della salute fisica e psichica e la cura di ogni persona.
4. Vivi la Tua professione con generosa dedizione e in spirito di servizio.
5. Agisci sempre con autonomia di giudizio, disponibilità al confronto e responsabilità di comportamento.
6. Non abbandonare mai la cura del malato e comportati con umanità e solidarietà verso tutti.
7. Cura ogni paziente con impegno scrupoloso, senza alcuna discriminazione.
8. Rispetta la legalità nell’esercizio dell’attività medica in ogni suo aspetto e vigila perché la società civile investa risorse adeguate in ambito sanitario.
9. Custodisci il segreto professionale e tutela la doverosa riservatezza su ciò che Ti è confidato o hai osservato.
10. Ricorda che la Tua attività è una missione e sostienila con la preghiera e con il costante aggiornamento della Tua preparazione.
L’intervento del vescovo ha suscitato tante testimonianze sulle meraviglie che Dio compie anche con e nella sofferenza. Tra le tante testimonianze la presenza gioiosa di Maria, una signora di 82 anni che è venuta da Furci accompagnata dalla sua coordinatrice e da un altra sorella, nonostante i suoi acciacchi e che ha scoperto il Rns a “soli” 79 anni. Alla domanda “cosa ti piace del RnS” ha risposto “tutto ma non mi riesce di esultare come tanti altri.
La celebrazione eucaristica officiata dal vescovo e concelebrata dal parroco don Nicola Del Bianco, parroco della chiesa che ha ospitato la convocazione diocesana ha quasi posto un sigillo d’amore per tutti presenti.
Dopo la pausa pranzo canti e inni per rendere grazie a Dio per le meraviglie che Dio ha compiuto e compie per e con il RnS.
Padre Tonino Levita ha guidato un tempo di adorazione eucaristica e preghiera di intercessione per i sofferenti, nel corpo e nello spirito: ‘Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta lo città ero riunita davanti allo porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni,” (Mc. 1, 32-34o)