La Santa Messa: fonte e culmine di grazia. Introduzione
Papa Francesco nel 2017 ha curato una serie catechesi su un grande mistero di vita: la celebrazione eucaristica. Nei prossimi giorni riprodurremo delle sintesi delle catechesi di papa Francesco:
“Iniziamo oggi una nuova serie di catechesi, che punterà lo sguardo sul “cuore” della Chiesa, cioè l’Eucaristia. È fondamentale per noi cristiani comprendere bene il valore e il significato della Santa Messa, per vivere sempre più pienamente il nostro rapporto con Dio.
Non possiamo dimenticare il gran numero di cristiani che, nel mondo intero, in duemila anni di storia, hanno resistito fino alla morte per difendere l’Eucaristia; e quanti, ancora oggi, rischiano la vita per partecipare alla Messa domenicale. ….
Gesù disse ai suoi discepoli: «Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno» (Gv 6,53-54).
Nelle prossime catechesi vorrei dare risposta ad alcune domande importanti sull’Eucaristia e la Messa, per riscoprire, o scoprire, come attraverso questo mistero della fede risplende l’amore di Dio.
Il Concilio Vaticano II è stato fortemente animato dal desiderio di condurre i cristiani a comprendere la grandezza della fede e la bellezza dell’incontro con Cristo. Per questo motivo era necessario anzitutto attuare, con la guida dello Spirito Santo, un adeguato rinnovamento della Liturgia, perché la Chiesa continuamente vive di essa e si rinnova grazie ad essa.
Un tema centrale che i Padri conciliari hanno sottolineato è la formazione liturgica dei fedeli, indispensabile per un vero rinnovamento. Ed è proprio questo anche lo scopo di questo ciclo di catechesi che oggi iniziamo: crescere nella conoscenza del grande dono che Dio ci ha donato nell’Eucaristia.
L’Eucaristia è un avvenimento meraviglioso nel quale Gesù Cristo, nostra vita, si fa presente. Partecipare alla Messa «è vivere un’altra volta la passione e la morte redentrice del Signore. È una teofania: il Signore si fa presente sull’altare per essere offerto al Padre per la salvezza del mondo» (Omelia nella S. Messa, Casa S. Marta, 10 febbraio 2014). Il Signore è lì con noi, presente. Tante volte noi andiamo lì, guardiamo le cose, chiacchieriamo fra noi mentre il sacerdote celebra l’Eucaristia… e non celebriamo vicino a Lui. Ma è il Signore! Se oggi venisse qui il Presidente della Repubblica o qualche persona molto importante del mondo, è sicuro che tutti saremmo vicino a lui, che vorremmo salutarlo. Ma pensa: quando tu vai a Messa, lì c’è il Signore! E tu sei distratto. È il Signore! Dobbiamo pensare a questo. “Padre, è che le messe sono noiose” – “Ma cosa dici, il Signore è noioso?” – “No, no, la Messa no, i preti” – “Ah, che si convertano i preti, ma è il Signore che sta lì!”. Capito? Non dimenticatelo. «Partecipare alla Messa è vivere un’altra volta la passione e la morte redentrice del Signore».
Perché si fa il segno della croce e l’atto penitenziale all’inizio della Messa? Così incomincia la Messa, così incomincia la vita, così incomincia la giornata. Questo vuol dire che noi siamo redenti con la croce del Signore.
È molto importante tornare alle fondamenta, riscoprire ciò che è l’essenziale, attraverso quello che si tocca e si vede nella celebrazione dei Sacramenti. La domanda dell’apostolo san Tommaso (cfr Gv 20,25), di poter vedere e toccare le ferite dei chiodi nel corpo di Gesù, è il desiderio di potere in qualche modo “toccare” Dio per credergli. Ciò che San Tommaso chiede al Signore è quello di cui noi tutti abbiamo bisogno: vederlo, toccarlo per poterlo riconoscere. I Sacramenti vengono incontro a questa esigenza umana. I Sacramenti, e la celebrazione eucaristica in modo particolare, sono i segni dell’amore di Dio, le vie privilegiate per incontrarci con Lui.
Così, attraverso queste catechesi che oggi cominciano, vorrei riscoprire insieme a voi la bellezza che si nasconde nella celebrazione eucaristica, e che, una volta svelata, dà senso pieno alla vita di ciascuno. La Madonna ci accompagni in questo nuovo tratto di strada. Grazie.