Qual’è il mandato della parrocchia oggi?
L’ Istruzione “La conversione pastorale della comunità parrocchiale al servizio della missione evangelizzatrice della Chiesa” è stata promulgata lo scorso 29 giugno. (Leggi). Ogni giorno su questo sito la pubblicazione di un capitolo di questo documento con degli spunti di riflessione.
- Introduzione (Leggi)
- I. capitolo: “La conversione pastorale“ (leggi)
- II. La parrocchia nel contesto contemporaneo (leggi)
In rosso ci sono degli estratti del terzo capitolo del documento e in fondo è riportato il testo integrale
III. Il valore della parrocchia oggi
- “ …La parrocchia è chiamata a cogliere le istanze del tempo per adeguare il proprio servizio alle esigenze dei fedeli e dei mutamenti storici …rinnovato dinamismo, che permetta di riscoprire la vocazione di ogni battezzato a essere discepolo di Gesù e missionario del Vangelo“ E’ un dato di fatto che la parrocchia è per natura una realtà collocata in un determinato contesto geografico e storico culturale al pari di ogni altra realtà umana. L'”Istruzione” oggi la chiama ad un dinamismo nuovo in grado di risvegliare (o a far nascere) in ogni battezzato la sua chiamata essere discepolo di Gesù e missionario del Vangelo. Molti fedeli considerano purtroppo la chiesa un semplice erogatore di sacramenti e riti completamente distaccata dalla propria vita. In queste parole c’è un esplicito richiamo della parrocchia a divenire un “diffusore” di ardente amore per Dio tra i suoi parrocchiani. Ma quali possono essere gli strumenti concreti perché la Parrocchia riesca in questo obiettivo e a far scattare quelle molle dell’anima che riescano a far divenire tutti i suoi fedeli dei nuovi discepoli? L’uomo ama perché per primo si sente amato e riportando questo concetto nella parrocchia, si potrebbero delineare dei percorsi nuovi in cui ogni fedele nel contempo si senta amato e ami la comunità parrocchiale.
- “La parrocchia va perfezionata e integrata in molte altre forme …per fare dell’evangelizzazione il perno di tutta l’azione pastorale, quale esigenza prioritaria, preminente e privilegiata…la parrocchia è un faro che irradia la luce della fede…attraverso tutte le sue attività, la parrocchia incoraggia e forma i suoi membri perché siano agenti dell’evangelizzazione“ sono queste parole dette da tre papi diversi e messe insieme tracciano una strada nuova da percorrere: la parrocchia va perfezionata e forse occorre che ci sia nel concreto la previsione di un gruppo di persone innamorate profondamente di Cristo che divengano dei docili strumenti dello Spirito Santo per promuovere nuove iniziative per far conoscere il Vangelo nel contesto territoriale in cui la parrocchia è posta. Potrebbe essere utile creare un equipe inter-parrocchiale e inter-movimenti con questa esplicita missione.
- “ripensare non solo a una nuova esperienza di parrocchia, ma anche, in essa, al ministero e alla missione dei sacerdoti, che, insieme con i fedeli laici, hanno il compito di essere “sale e luce del mondo””. La sola presenza di una persona che veste le vesti vocazionali è di per sé una presenza che sa attirare l’attenzione e richiamare a qualcosa di grande anche per i non credenti alla stessa stregua di coloro che vestono la divisa di un arma. Un mio fratello mi raccontava di quando in occasione della sua partecipazione a una missione dell’esercito antimafia in Sicilia era palpabile che la semplice presenza di un militare in divisa diveniva un segno importante per i cittadini onesti e al contempo scoraggiava il compimento di atti malavitosi. Se c’è un frate che gira per il paese anche a fare una semplice passeggiata attira l’attenzione di tutti e di sicuro non passa inosservato. Dobbiamo di sicuro pregare perché il Signore ci mandi tanti santi operai per la sua vigna.
- “… in ascolto dello Spirito è necessario anche generare nuovi segni: non essendo più, come in passato, il luogo primario dell’aggregazione e della socialità, la parrocchia è chiamata a trovare altre modalità di vicinanza e di prossimità rispetto alle abituali attività…”. Una volta la parrocchia costituiva l’unico vero luogo di aggregazione sociale e molti vi si avvicinavano anche solo per soddisfare questo bisogno di socialità. Difficilmente oggi è questo e se lo è lo diviene perché i si sente accolti. Il senso di accoglienza che potenzialmente potrebbe dare una parrocchia di sicuro non la può offrire nessun altra realtà di aggregazione sociale. La parrocchia accomuna tutti con Un Padre comune. Ma alla base di ogni iniziativa che vada in tal senso occorre l’accoglienza, il saper accogliere così come accoglierebbe Gesù. Lì dove ti senti accolto e amato torni e ti inglobi.
- “I discepoli del Signore, seguendo il loro Maestro, alla scuola dei Santi e dei pastori, hanno imparato …che lo Spirito Santo raduna i figli di Dio dispersi nel mondo. Per questo, la comunità cristiana non deve avere timore di avviare e accompagnare processi all’interno di un territorio in cui abitano culture diverse“- Una strada percorribile nell’accogliere l’ invito dell'”Istruzione” potrebbe essere quello di creare una equipe ad hoc all’interno della parrocchia con il compito intensificare degli incontri inter-religiosi che favoriscano la convivialità tra le persone che vivono in una città e che appartengono a culture diverse. Obiettivo del’equipe dovrebbe essere quella di essere di tessere delle reti di sincera amicizia umana.
Di seguito il testo integrale dell’Istruzione “La conversione pastorale della comunità parrocchiale al servizio della missione evangelizzatrice della Chiesa”
III. Il valore della parrocchia oggi
11. In virtù di tale discernimento, la parrocchia è chiamata a cogliere le istanze del tempo per adeguare il proprio servizio alle esigenze dei fedeli e dei mutamenti storici. Occorre un rinnovato dinamismo, che permetta di riscoprire la vocazione di ogni battezzato a essere discepolo di Gesù e missionario del Vangelo, alla luce dei documenti del Concilio Ecumenico Vaticano II e del Magistero successivo.
12. I Padri conciliari, infatti, scrivevano con lungimiranza: «La cura delle anime deve essere animata da spirito missionario»[12]. In continuità con tale insegnamento, San Giovanni Paolo II precisava: «La parrocchia va perfezionata e integrata in molte altre forme, ma essa rimane tuttora un organismo indispensabile di primaria importanza nelle strutture visibili della Chiesa», per«fare dell’evangelizzazione il perno di tutta l’azione pastorale, quale esigenza prioritaria, preminente e privilegiata»[13]. Benedetto XVI insegnava poi che «la parrocchia è un faro che irradia la luce della fede e viene incontro così ai desideri più profondi e veri del cuore dell’uomo, dando significato e speranza alla vita delle persone e delle famiglie»[14]. Infine, Papa Francesco ricorda che «attraverso tutte le sue attività, la parrocchia incoraggia e forma i suoi membri perché siano agenti dell’evangelizzazione»[15].
13. Per promuovere la centralità della presenza missionaria della comunità cristiana nel mondo[16], è importante ripensare non solo a una nuova esperienza di parrocchia, ma anche, in essa, al ministero e alla missione dei sacerdoti, che, insieme con i fedeli laici, hanno il compito di essere “sale e luce del mondo” (cfr. Mt 5, 13-14), “lampada sul candelabro” (cfr. Mc 4, 21), mostrando il volto di una comunità evangelizzatrice, capace di un’adeguata lettura dei segni dei tempi, che genera una coerente testimonianza di vita evangelica.
14. A partire proprio da tale considerazione, in ascolto dello Spirito è necessario anche generare nuovi segni: non essendo più, come in passato, il luogo primario dell’aggregazione e della socialità, la parrocchia è chiamata a trovare altre modalità di vicinanza e di prossimità rispetto alle abituali attività. Tale compito non costituisce un peso da subire, ma una sfida da accogliere con entusiasmo.
15. I discepoli del Signore, seguendo il loro Maestro, alla scuola dei Santi e dei pastori, hanno imparato, talvolta attraverso esperienze sofferte, a saper aspettare i tempi e i modi di Dio, ad alimentare la certezza che Egli è sempre presente sino alla fine della storia, e che lo Spirito Santo – cuore che fa pulsare la vita della Chiesa – raduna i figli di Dio dispersi nel mondo. Per questo, la comunità cristiana non deve avere timore di avviare e accompagnare processi all’interno di un territorio in cui abitano culture diverse, nella fiduciosa certezza che per i discepoli di Cristo «nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore»[17].