“Sorella”Coronavirus: “#andrà tutto bene”?
In questi giorni le nostre vite sono state stravolte dal Coronavirus. Ciò che prima era scontato è diventato prezioso e irraggiungibile.
In queste ore sta andando di moda un hashtag quasi per “esorcizzare” in via scaramantica questo periodo di quarantena : #andrà tutto bene. Ma siamo sicuri che andrà tutto bene? Cosa sappiamo di cosa ci accadrà tra qualche istante? Perché copiamo questa frase e questo arcobaleno che non sappiamo neanche da fa chi come e perché sono partiti? Il Signore non ci ha forse creati come degli esseri unici e irripetibili? E se è così non siamo forse in grado di creare con l’aiuto dello Spirito Santo degli hashtag, note musicali, disegni e ogni altra cosa che la fantasia suggerisce e che siano degli originali che abbiano soprattutto il profumo di speranza e della gioia di Cristo e con cui profumare il mondo?
Quale potrebbe essere l’atteggiamento giusto del cristiano in questi giorni così particolari? Di sicuro uno degli uomini che ci ha gli insegnato a cercare di guardare tutto con occhi e cuore diversi anche in queste circostanze è san Francesco. Chissà se non avrebbe chiamato anche Coronavirus con l’appellativo “sorella” come con “sorella morte”.
L’hashtag dice “andrà tutto bene” e usa il tempo futuro. Ma sono sicura che ciascuno di noi a fine giornata, guardando tra le righe e non dando per scontato niente può dire un grazie infinito a Dio per una meraviglia che Egli ha compiuto nella nostra vita. Ogni giorno sperimento la grazia di una piccola cosa nuova e talora incredibile nonostante le mie infinite fragilità e cadute umane. Solo per fare un esempio dopo un piccolissimo gesto, sono riuscita a vedere una persona che non mi era molto simpatica con uno sguardo diverso e di stima. Subito dopo mi è venuto spontaneo rivolgermi all’Onnipotente per la modalità in cui tutto è avvenuto: “Signore sei davvero grande e incredibile”. Il Signore ci sa sorprendere al di sopra di ogni nostra immaginazione.
Di sicuro ci manca tantissimo il non avere la possibilità di partecipare alla santa messa e nutrirci del corpo di Cristo. Per noi cristiani la celebrazione eucaristica rappresenta una vera e propria “necessità” al pari di tutte le altre e più del pane. E per me personalmente che non sono mai riuscita a portare avanti un fioretto nei periodi di Quaresima di sicuro questo è il digiuno più grande in questo momento così particolare. E ora più che mai amo il Cristo vivente. È la lontananza fisica della “Persona” più cara in assoluto al mondo.
Di seguito uno dei messaggi che ha il profumo di Cristo scritto da uno dei più grandi economisti dei nostri tempi sulla sua pagina Fb, Luigino Bruni.
È incredibile, ma c’è molto di meraviglioso in questa enorme crisi collettiva. Una cosa meravigliosa che mi colpisce e commuove di più: vedere un popolo intero fare di tutto per salvare la vita ai suoi anziani e alle sue persone più fragili. Questo è veramente qualcosa di meraviglioso che lascia senza fiato. Si poteva dire ‘è una influenza più severa, in fondo ogni anno muoiono tanti vecchi malati’, e ‘non possiamo perdere Pil per qualche anziano’. Invece no, abbiamo scelto la vita, l’abbiamo celebrata cercando di salvare un anziano con la stessa serietà con cui celebriamo un bambino che nasce. Dopo tanti anni in cui mi vergognavo di essere italiano, dal dolore mi è rifiorito un nuovo orgoglio per il mio paese. E così, in un popolo che sembrava aver smarrito la sua anima, è rinata un’anima collettiva, è risorto un cuore.
Avevamo dimenticato le nostre radici, non sapevamo più nulla della Bibbia, e invece dentro questa grande disgrazia abbiamo ritrovato una delle parole più belle della Bibbia: il quarto comandamento: ‘Onora tuo padre e tua madre’ (Esodo 20,12).
Chi lo avrebbe mai pensato solo due mesi fa? Chi credeva più nella nostra anima? E invece era lì, era viva. Sì, stiamo veramente onorando, tutti insieme, i padri e le madri!! E allora ci tornerà in dono la splendida promessa associata a quel comandamento: ‘Onora tuo padre e tua madre, perchè si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà’. Questo ‘paese’ dai giorni prolungati sta diventando il nostro paese.