Oggi San Sebastiano, patrono anche dei vigili urbani
“San Sebastiano (Narbona, 256 – Roma, 20 gennaio 288) è stato un militare romano, martire per aver sostenuto la fede cristiana; venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa Cristiana Ortodossa, è oggetto di un culto antico.
Il santo visse quando l’impero era guidato da Diocleziano. Oriundo di Narbona ed educato a Milano, fu istruito nei principi della fede cristiana. Si recò poi a Roma, dove entrò a contatto con la cerchia militare alla diretta dipendenza degli imperatori.
Divenuto alto ufficiale dell’esercito imperiale, fece presto carriera e fu il comandante della prestigiosa prima corte pretoria, di stanza a Roma per la difesa dell’imperatore. In questo contesto, forte del suo ruolo, poté sostenere i cristiani incarcerati, provvedere alla sepoltura dei martiri e diffondere il cristianesimo tra i funzionari e i militari di corte, approfittando della propria carica imperiale.
Quando Diocleziano, che aveva in profondo odio i fedeli a Cristo, scoprì che Sebastiano era cristiano, esclamò: “Io ti ho sempre tenuto fra i maggiorenti del mio palazzo e tu hai operato nell’ombra contro di me.”; Sebastiano fu quindi da lui condannato a morte. Fu legato ad un palo in un sito del colle Palatino, denudato, e trafitto da così tante frecce in ogni parte del corpo da sembrare un istrice. ” (Da Wikipedia)
A San Salvo c’è una lunga tradizione come santo protettore dei muratori (leggi).
Ma questo santo è anche patrono dei vigili urbani. In alcune città, come raccontato anche da don Vincenzo Giorgio su quanto accadeva nella sua città di origine, viene venerato anche in qualità di Santo protettore del corpo di Polizia Municipale. e In questa occasione era prevista anche una solenne celebrazione eucaristica per l’affidamento di tutti coloro che facevano questo lavoro all’intercessione di San Sebastiano a cui partecipava tutte le autorità civili e militari.
La devozione dei sansalvesi a questo santo è testimoniata anche dalla presenza di una statua che lo raffigura custodita nella chiesa di san Giuseppe.