A Catechismo con il buon Samaritano e santa Lucia

Preparare un incontro di catechismo con l’obiettivo di annunciare il Vangelo ai bambini parte necessariamente dall’interrogare lo Spirito di Dio per chiedere: “Signore come posso parlare di te oggi a questi bambini? Cosa vuoi che io dica loro? Di cosa hanno bisogno? Ti prego Illuminami!”

Dopo aver pregato non sappiamo se effettivamente il Signore ci voleva dire ciò che è nato nel nostro cuore. Nella preghiera chiediamogli “Signore, al di là di ciò che ho pensato fa che le parole che escano dalla mia bocca siano non quelle che voglio io ma quelle che Tu vuoi”.

Per l’Avvento di quest’anno ho pensato di proporre ai bambini quattro personaggi del Vangelo il buon pastore e i pastori nel racconto della nascita di Gesù (p 44 e p 96 del libro “Venite con me”), san Giovanni Battista (p 15 e p 29, p 154 e 156), il buon Samaritano (p 74 e 75) e Zaccheo (p 168 e p 169).

Questa era la volta del Buon Samaritano. Dopo il segno di croce ed aver invocato insieme ai bambini con semplicità lo Spirito Santo “Vieni Santo Spirito in quest’ora, stai con noi, illumina la mia mente e riempi il mio cuore con il tuo Amore” ho cominciato a parlare loro della storia della donna che è stata santa Lucia chiedendo prima a loro se la conoscevano. Ho dato loro una immagine colorata di santa Lucia da attaccare al quaderno per aiutarle e memorizzare questa grande figura di donna bella e ricca che aveva rinunciato ai suoi averi per darlo ai poveri. Una bambina ricordava alcuni elementi della sua storia. (vedi in calce all’articolo) Dopo averne raccontata sommariamente il perché ella è diventata santa e nonostante fossero passati oltre 1900 anni continuiamo a parlare i lei perché aveva incarnato gli insegnamenti di Gesù e tra questi quella del buon Samaritano. Ho fatto poi leggere loro sul Vangelo la storia del buon Samaritano.

Momento ludico

Ho stampato un crucipuzzle e attaccato alla lavagna. Ho poi diviso i bambini in due squadre e e chi entro i 10 secondi trovava la parola segnava un punto

La storia del Buon Samaritano

«Un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». E Gesù: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ lo stesso».»

(Vangelo secondo Luca, 10, 25-37)

Storia di santa Lucia

Lucia nacque a Siracusa nell’anno 281 da nobilissima e ricchissima famiglia cristiana. Rimasta orfana di padre all’età di cinque anni venne educata nella religione cristiana dalla pia e saggia Eutichia, sua madre. Nel 301 Lucia e la madre si recano in pellegrinaggio a Catania, al sepolcro di Sant’Agata per chiedere la grazia della guarigione di Eutichia che soffriva di emorragie e, nonostante diverse e dispendiose cure, nulla le era giovato. Eutichia e Lucia si accostano quindi alla sepoltura di Agata. Lucia prega per la madre e implora per sé di poter dedicare la propria vita a Dio. Assorta e presa dal sonno Agata tra gli angeli annunciarle: “Lucia, sorella mia e Vergine del Signore, perché chiedi a me ciò che tu stessa puoi concedere? La tua fede è stata di grande giovamento a tua madre, essa è già guarita. E come per me è ricolma di grazie la città di Catania, così per te sarà preservata la città di Siracusa, perché il Signore Nostro Gesù Cristo ha gradito che tu abbia serbato illibata la tua verginità”. Ridestatasi Lucia riferisce alla madre quanto accadutole, le rivela di voler rinunciare ad uno sposo terreno e chiede di poter vendere la sua dote per fare carità ai poveri. 

Deluso e indispettito, il giovane che ambiva alla sua mano la denuncia al prefetto Pascasio accusandola di prestare culto a Cristo e di disobbedire alle norme dell’editto di Diocleziano. Arrestata e condotta dal prefetto, Lucia, interrogata, rifiuta di sacrificare agli dei e orgogliosa professa la sua fede: “Io sono una serva dell’Eterno Iddio ed Egli ha detto: ‘Quando sarete condotti dinnanzi ai re ed ai principi non vi date pensiero del come o di ciò che dovete dire poiché non sarete voi che parlate ma lo Spirito santo è che parla in voi’”. Domanda Pascasio: “Oh, dunque, tu credi di avere lo Spirito Santo?”. E Lucia: “L’Apostolo ha detto: ‘I casti sono tempio di Dio e lo Spirito Santo abita in essi’”. Pascasio, per screditarla, comanda allora di condurla al postribolo; Lucia dichiara che non avrebbe ceduto alla concupiscenza della carne e che qualunque violenza avesse subito il suo corpo contro la sua volontà, sarebbe rimasta casta, pura e incontaminata nello spirito e nella mente. Prodigiosamente inamovibile, i soldati non riescono a sospingerla; legata mani e piedi, nemmeno con i buoi si riesce a trascinarla. Esasperato dallo straordinario evento Pascasio dispone che la giovane venga bruciata. Ma il fuoco non la scalfisce. Furibondo Pascasio decide di farla perire di spada. Viene decapitata il 13 dicembre del 304.

Similar Posts