“Venite con me” a catechismo
Non sono una fan del libro “Venite con me” come libro da proporre per il catechismo in preparazione alla prima comunione. È un libro scritto nel 1991 in un tempo in cui aveva un suo perché. All'”epoca” quasi tutti i bambini sapevano farsi il segno di croce e avevano nel loro bagaglio di conoscenza anche i primi rudimenti della fede. Libri come “Io sono con voi”, “Venite con me”, … anche se passavano da un argomento all’altro, priva di una sequenza logica, non era un problema perché era come se fosse il libro di lettura con racconti scollegati l’uno dall’altro ma di cui i bambini conoscevano la storia principale.
Nel 2024 il contesto socio culturale è completamente cambiato: spesso a catechismo arrivano bambini di 8 anni che non hanno una minima idea di come si fa il segno di croce e tanto meno ne conoscono il senso perché non hanno avuto l’occasione di conoscere la storia che sta dietro quel segno così importante per noi cristiani. I bambini di oggi hanno una moltitudine di stimoli e impegni in più rispetto ai loro coetanei di oltre 30 anni fa, senza considerare il fatto che i contesti familiari hanno subito dei cambiamenti radicali in diversi aspetti.
In questo momento storico è un libro non in grado di rispondere alle esigenze dei bambini di oggi.
Anche noi adulti quando dobbiamo acquisire nuove conoscenze abbiamo bisogno di ripartire dall’inizio e con un’approccio consequenziale e didattico: così dovrebbe essere l’approccio con cui seminare l’amore per Gesù ai bambini di questo tempo.
D’altro canto quando ci si ritrova a dover utilizzare per forza questo libro, occorre far di necessità virtù. Da mamma non ho mai amato quando i miei figli avevano dei libri e gli insegnanti anziché far usare i libri comprati, facevano riempire i quaderni di fotocopie. È una questione di principio e di rispetto per i genitori che hanno speso dei soldi per dei libri di catechismo, anche se solo pochi euro.
E così dopo aver analizzato il testo ho pensato semplicemente di rimodulare la sequenza degli argomenti seguendo una logica di consequenzialità e facendo precedere l’uso del libro con la lettura del Vangelo. Mi sono comprata una ventina di vangeli tutti uguali da utilizzare proprio per gli incontri di catechismo così i bambini leggono tutti la stessa versione evitando il “a me è scritto diverso..” La Parola di Dio è Parola viva e ritengo che sia cosa buona educare i bambini ad un approccio diretto e personale con la stessa.
Il primo argomento che ho scelto è la pagina 40 di “Venite con me”. Cominciamo con Maria, la mamma per eccellenza, donna del sì da cui è iniziata la più grande storia d’amore dell’umanità. Dopo il segno di croce cantato e mimato i bambini (un capoverso ciascuno) hanno cominciato a leggere il passo di Vangelo con cui è formata la prima parte dell’Ave Maria e la corrispondente pagina del libro. Abbiamo ripassato la preghiera dell’Ave Maria soffermandoci sulle singole parole e in particolare la parola grazia. “Maria è piena di grazia ossia è piena di Dio. Avete mai visto una donna incinta? Così come quel bambino è dentro la pancia della mamma così Dio abitava in Maria e in ciascuno di noi. Secondo voi dove sta Dio?…” “È in cielo” -hanno risposto i bambini . E Io “toccate le vostre mani Dio è dentro di voi e sta sempre con voi. Imparate a considerarlo vostro amico e a dirgli ogni cosa”. Quante parole diamo per scontate: dovremmo sempre calarci nei panni e nel livello di conoscenza dei bambini.
Momento ludico: ho consegnato a ognuno un cartoncino con il compito di scrivere una parola e un disegno dell’Ave Maria: abbiamo poi fatto due fori ai due lati per farci passare un nastrino con cui legare i vari cartoncini a riformare l’Ave Maria.
Sul quaderno ho fatto scrivere una missione per casa: leggere con i genitori pagina 40 del libro. Non so quanti lo faranno ma dobbiamo provare a coinvolgere in ogni modo e in maniera sistematica anche i genitori anche con impegni minimi.