Dal Filo alla trama, trent’anni di impegno e comunità: il gruppo scout San Salvo 1 inaugura il nuovo anno associativo

Luigi Morrone – Airone Leale

Anche quest’anno il gruppo scout AGESCI San Salvo 1 riparte con le attività e lo fa in grande stile con la cerimonia dei passaggi. Quest’anno associativo segna il 30° anniversario della fondazione del gruppo sansalvese, nato nell’anno associativo 1994-1995 con l’iscrizione al gruppo Vasto 1 per un anno di formazione, per poi diventare autonomo nel 1995.

L’iniziativa fu promossa da don Raimondo Artese, che aveva conosciuto il movimento scout negli anni in cui era responsabile dell’ufficio amministrativo dell’Arcidiocesi presso il gruppo della cattedrale di San Giustino di Chieti. Tornato come parroco a San Salvo, contattò Mauro Marchesani del Gruppo di Vasto per formare i primi capi volontari.

Nell’occasione dei passaggi, domenica 27 ottobre 2024, sono stati invitati anche tutti coloro che, negli anni, hanno prestato servizio come capi, e sono stati ricordati coloro che oggi vivono l’incontro con il Signore, come Eugenio Di Petta, il Prof. Antonio Bruno, Antonello Di Rito e Massimo De Meo. La cerimonia dei passaggi ha segnato sia l’inizio del nuovo anno associativo che la prima delle iniziative volte a celebrare l’anniversario del gruppo.

Il tema portante scelto dai capi è stato “Dal filo alla trama”, a simboleggiare che, sia nella storia che nei rapporti personali, siamo tutti legati da un filo, che una volta sciolto si apre in una grande trama coinvolgendo capi e ragazzi. Come prima attività è stato realizzato un pannello con al centro il logo “30 anni insieme”, contornato da fili di lana nei colori del movimento scout: giallo per la Branca Lupetti e Coccinelle (dagli 8 agli 11 anni); verde per la Branca Esploratori e Guide (dagli 11 ai 16 anni); rosso per la Branca Rover e Scolte (dai 16 ai 21 anni); e viola per la Comunità Capi (dai 21 anni in poi).

Come da tradizione, l’anno è stato inaugurato con delle scenette in cui alcuni capi hanno rappresentato gli anni ’90 (i capi che hanno vissuto quegli anni), fino ad arrivare ai giorni nostri, rappresentati dagli altri capi. Il racconto è stato arricchito da Lilliana, che è stata una lupetta nei primi anni del gruppo ed è oggi la nostra capogruppo.

Dopo le scenette sono iniziati i vari “passaggi”, ovvero il momento in cui coloro che hanno terminato il percorso in una Branca iniziano un nuovo cammino in una Branca successiva. Ogni passaggio è stato contrassegnato da un filo o una fune: chi è entrato nel branco ha dovuto saltare una corda con una palla legata all’estremità; chi è passato dai Lupetti al Reparto ha partecipato a un tiro alla fune, dove chi cadeva veniva accolto dalla nuova squadriglia; infine, per il passaggio in Clan, si è svolto il “passaggio alla marinara”, tipico dell’Hebertismo, ovvero attraversare una fune con mani e gambe ancorate.

Alla fine, le nuove staff per l’anno associativo 2024/2025 sono state presentate con il gioco del fazzoletto, dove ogni membro ha conquistato un nastro con il colore della propria Branca di appartenenza. Un punto fondamentale del percorso scout è l’essere accompagnati dal Signore Gesù, che guida i nostri passi, sostenuti dalla Madonna degli Scout; per questo tutto il gruppo ha partecipato alla Santa Messa celebrata dall’Assistente Ecclesiastico del Gruppo San Salvo 1, Don Raimondo Artese, nella chiesa di San Giuseppe; dove i ragazzi, oltre ad animare con il canto, la proclamazione della parola di Dio, hanno organizzato una processione offertoriale con i simboli dello scoutismo.

Al termine della celebrazione si è svolta in piazza l’ultima cerimonia: la consegna della nomina a capo scout a Matteo Fabrizio (Akela), che, avendo completato il percorso formativo, viene riconosciuto capo dall’organizzazione mondiale WOSM con sede a Londra e potrà impegnarsi in tutti i ruoli dell’associazione, sia nelle attività con i ragazzi che nei ruoli istituzionali a livello di Gruppo, Zona, Regione e Nazionale. In conclusione, la sintesi di tutta la nostra azione educativa è la felicità: come diceva Robert BadenPowell, fondatore dello scoutismo, “La vera felicità sta nel rendere felici gli altri”.

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