ottavio antenucci

Come parlare ai bambini del catechismo dell’ottobre missionario

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Dal Concilio Vaticano II (1962-1965) è cresciuta nella Chiesa l’esigenza di approfondire la vocazione battesimale-missionaria e si è cominciato a dedicare un “tempo forte” alla missione universale della Chiesa per tutto il popolo di Dio. E così dalla fine degli anni ’60 per un’intuizione dell’Opera della Propagazione della fede italiana il mese di Ottobre fosse è dedicato interamente alla missione universale. Un mese scandito da un itinerario di cinque settimane di cui la Giornata Missionaria Mondiale, fissata per la penultima domenica di Ottobre, costituisce il punto culminante del “Mese Missionario”. 

Potrebbe essere questo un tema che si può proporre anche ai bambini del catechismo.

Potrebbe essere cosa buona dare il senso di concretezza delle opere missionarie e che è anche alla loro portata partendo dal Vangelo. Gesù, a ognuno di noi ha affidato il compito di ’annunciare il Vangelo in ogni luogo e in ogni tempo. Il termine Vangelo significa «Buona Notizia». Anche i bambini/ragazzi possono essere missionari ossia portatori di buone notizie e quindi di gioia. Fonti della Buona Novella e di tutte le missioni è l’insegnamento: « Ama il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la tua mente. Ama il prossimo tuo come te stesso. Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati».

Si potrebbe iniziare l’incontro partendo dalla lettura di un brano di Vangelo che rimandano alla missione come ad esempio la parabola del buon Samaritano, altri brani di Vangelo in base al taglio che si vuole dare all’incontro catechetico, o il brano proposto dal papa per la giornata missionaria.

Per il 2024 papa Francesco ha proposto parabola evangelica del banchetto nuziale (cfr Mt 22,1-14). Dopo che gli invitati hanno rifiutato l’invito, il re, protagonista del racconto, dice ai suoi servi: «Andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze» (leggi)

Il Vangelo ha un’eccezionale capacità narrativa ed ha un linguaggio molto semplice ed è lo strumento più efficace per educare i bambini e i ragazzi a gustare la Parola di Dio senza tramiti e/o interpretazioni.

Dopo la lettura si potrebbero invitare i ragazzi a esprimere quanto ha suscitato/domande/cosa pensano/ del brano di Vangelo scelto. A questo punto si potrebbe fare dei cenni alle biografie di di santi missionari come ad esempio Santa Teresa di Lisieux e san Francesco Saverio, che sono proprio i patroni della missione, oppure la storia del santo patrono cittadino in chiave missionaria.

Per far sentire dalla viva voce chi ha avuto esperienza di missione nei paesi più poveri, prima dell’incontro si potrebbe contattare dei missionari/persone con contatti diretti, e invitarli all’incontro all’occorrenza anche in videochiamata.

La testimonianza diretta aiuta i bambini/ragazzi ad entrare in empatia con questo mondo ed ad avere il senso di concretezza pensare alle missioni in maniera positiva.

A conclusione dell’incontro o far fare qualche piccolo lavoretto a tema o far fare una piccolissima donazione a missione/offerta di una realtà presente nella propria città.

Per chi non ha altri contatti con persone che vanno in missione si può contattare Ottavio Antenucci, presidente dell’associazione Vita e Solidarietà , un laico incredibile con contatti diretti con missioni del Congo e Sri lanka e che almeno una volta l’anno va in Sri Lanka e una in Congo portando oltre agli aiuti dei soci dell’associazione anche le sue competenze e capacità umane di elettricista e di costruttore di rete di bene. Come diceva mia mamma “il bene porta sempre altro bene”. Da quindici anni l’associazione realizza con il contributo dei bambini di diverse scuole un calendario il cui ricavato va alle missioni adottate in Congo e in Sri Lanka. (https://www.facebook.com/VitaeSolidarietahttps://www.facebook.com/ottavio.antenucci).

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