“Lascia salire il Signore Gesù sulla barca della tua vita e vedrai meraviglie nella tua storia”

Commento al Vangelo di don Gianluca Bracalante

Questo frammento, di un bellissimo testo di Jacques Brel, ci introduce nella Parola di Dio di questa domenica del Tempo Ordinario. La fede, sembra dirci Marco, è uscire dal porto sicuro della propria esistenza, delle proprie sicurezze, per affrontare, con Gesù, il mare in tempesta della propria storia personale, ecclesiale, civile ecc. Chi tornerà, seppur logorato, ma vincente? Chi non si è aggrappato a se stesso. Chi non si è lasciato sedurre dalle dipendenze che lo hanno illuso di essere onnipotente.

Chi non si è arreso all’eterno “sabato santo” del villaggio globale che inneggia all’assenza\inesistenza di Dio. Tornerà vincente chi ha saputo scorgere, nella bufera che ha consumato la propria barca, la presenza silenziosa di Gesù il Cristo. Tornerà vincente chi non ha dato voce al mare della paura, al vento dell’ostilità o alle onde del dubbio.

La fede è continuare ad invocare il Signore anche se lui apparentemente dorme nella nostra vita. Lascia salire il Signore Gesù sulla barca del tuo dolore, del tuo lutto, della tua malattia, delle tue crisi, della tua mancanza di fede e scoprirai che solo la profonda fiducia nel Signore può donare vita eterna al non senso dei nostri fallimenti. 

Quando la tempesta sarà passata, ci accorgeremo di quanto la nostra poca fede fosse carica di stoltezza. E tuttavia, o Signore, non possiamo fare a meno di scuotere te, Dio che stai in silenzio e dormi, e gridarti: svegliati, non vedi che affondiamo? Destati, non lasciar durare in eterno l’oscurità del Sabato santo, lascia cadere un raggio di Pasqua anche sui nostri giorni…Tu che hai guidato in maniera nascosta le vie di Israele per essere finalmente uomo con gli uomini, non ci lasciare nel buio, non permettere che la tua parola si perda nel gran sciupìo di parole di questi tempi. Signore, dacci il tuo aiuto, perché senza di te affonderemo. Amen”. (Joseph Ratzinger). 


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