Osella ai pastorali di servizio del Rinnovamento: L’essere o il divenire cristiani non è un punto di arrivo ma di partenza
Si è svolto, il 10 e 11 febbraio 2024, a Montesilvano la “Fraternità” dei pastorali di servizio dei gruppi della corrente di grazia (come l’ha definita il cardinale Léon-Joseph Suenens e anche i papi Giovanni Paolo II e Francesco) per e nella Chiesa, Rinnovamento nello Spirito d’Abruzzo.
La prima parola della convocazione e il clima che ha accompagnato e caratterizzato tutto il tempo è stata proprio la “fraternità”. Una fraternità percepibile in ogni momento anche nei momenti di pausa. Il coordinatore e responsabili di servizio nazionali e regionali sedevano e mangiavano in mezzo a tutti gli altri e mai sempre con gli stessi senza occupare i primi posti e o starsene tra di loro: non un ruolo ma un servizio a Dio. La gioia del cuore di camminare con Gesù riempiva gli occhi e i sorrisi di tutti che si accoglievano vicendevolmente.
Dopo la preghiera comunitaria con canti e inni e dopo aver tutti insieme invocato lo Spirito Santo, la prima sorella che ha preso la parola è stata Carla Osella, suora orsolina, membro del comitato nazionale del RnS e che nel 2011 ha ottenuto dal Presidente della Repubblica l’onorificenza a Commendatore della Repubblica per il suo servizio ai poveri.
Osella ha sottolineato che nel Rinnovamento siamo chiamati a proporre dei sentieri di felicità a tutti facendo esercizio dei doni di ascolto, dialogo, scambio e comunione con la vision di un ascolto perenne della Parola di Dio che si incarna nel nostro vivere quotidiano. L’essere o il divenire cristiani non è un punto di arrivo ma di partenza.
Il cammino del Rinnovamento ha acceso un fuoco nel cuore che spinge a infuocare anche gli altri ma per trasmettere questo fuoco bisogna frequentare costantemente l’ “Università delle ginocchia”.
Il Signore cerca uomini e donne di preghiera che amano sempre stare con Dio che a ognuno di noi dice sempre: “coraggio sono con te”. Essere sempre lieti ci aiuta a far si che la nostra fede diventivita incarnata: “oggi inizio una nuova avventura con te Signore”. E allora tutto diventa stupore e vivi ogni cosa sotto un’altra luce. Ma per arrivare a questo bisogna essere delle persone umanamente mature che hanno imparato ad amare se stessi e posto le proprie ferite ai piedi di Gesù. Chi è chiamato a servire una comunità è chiamato a promuovere la crescita umana e spirituale dei propri fratelli.
La vita nel Rinnovamento è un gioco di squadra, la capacità di correre insieme e dove ognuno è protagonista: tutti insieme. Ognuno, nessuno escluso, ha in dono dei carismi che è chiamato a mettere a disposizione degli altri.
L’amore verso Dio fa sì che il cristiano ama la polis ovvero la città, la politica nel senso più alto, la cultura l’economia perché è un uomo innamorato del suo tempo. L’amore per Dio non può non spingerci a impegnarci e a comprometterci senza timore.
Il cristiano autentico ha sempre una marcia in più e per questo chiamato a dare speranza: siamo uomini e donne di Pentecoste chiamati a vivere sempre un “eterno adesso”.
Dopo la catechesi di Osella, in stile sinodale dell’ascolto di tutti, i partecipanti alla convocazione sono stati divisi in gruppi e chiamati a rispondere a domande su cosa si sta facendo e cosa si potrebbe fare nella propria realtà per rispondere alla chiamata di Cristo di questo tempo.
Carla Osella insieme a padre Tonino Levità ha fatto fare esperienza di una mistagogia dinanzi a Gesù Eucarestia: che tipo di barca sei.
Domenica mattina è iniziato con la messa celebrata dal vescovo di Pescara Tommaso Valentinetti, un pastore (usando un’ espressione di papa Francesco) con l’odore delle pecore.
In assemblea tre moderatori hanno restituito in assemblea il lavoro dei tavoli contenuti dei laboratori su tematiche come ecclesialità, vita comunitaria, servizio ai poveri, Battesimo nello Spirito intra ed extra e simili: noi siamo discepoli di Gesù chiamati ad annunciare la Buona Notizia.
Il coordinatore Regionale Mauro Mencarelli ha dato il mandato missionario con il passo “Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti” (Ef.4,6). Nell’annuncio della Buona Notizia è sempre importante spendersi anche se fosse per una sola persona. Egli stesso è il frutto di un sacerdote che aveva avuto lo zelo di annunciare con un seminario di vita nuova solo per due persone, lui e sua moglie.
Nell’arco di 50 anni, il Rinnovamento è cambiato tantissimo e ognuno può testimoniare un incontro con Cristo che si è trasformato in un incontro liberante. Il cammino personale si innesca in un cammino comunitario di qualità. Tutti i papi che si sono avvicendati nell’arco di questi 50 anni hanno conferito un mandato alla missionarietà che prende slancio dalla Parola che si deve incarnare nella quotidianità del lavoro, della vita sociale. L’ascolto della profezia dal basso capace di rendere visibile l’invisibile.
Ogni gruppo e cenacolo è chiamato a sperimentare modalità nuove per un servizio all’uomo indissolubilmente legato alla contemplazione di Dio.
Il cristiano è cristiano h 24 in tutto ciò che fa e che cura una relazione verticale con Dio e orizzontale con gli altri. Non aspettare di essere perfetti per testimoniare di essere figli amati: dare testimonianza all’Amore. L’incontro con l’altro deve essere attraente e non respingente perché Dio non fa preferenza di persona.
Nella testimonianza si è chiamati a far crescere l’altro umanamente e spiritualmente.
Ad accompagnare per tutto il tempo la fraternità dei pastorali e cenacoli, la corale RnS d’Abruzzo, un’unica voce di usignolo che guidava l’intera assemblea a rivolgersi a Dio anche con canti e inni.