Un mistero al giorno per un mese, 6° giorno: Gesù presente alle nozze di Cana trasforma l’acqua in vino (l’amore per la famiglia)
Un mistero al giorno nel mese di ottobre per contemplare la vita di Cristo
Dal Vangelo di Giovanni 2,1-11) Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù.
2 Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
3 Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino».
4 E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora».
5 La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».
6 Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili.
7 E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le giare» e le riempirono fino all’orlo.
8 Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono.
9 E come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l’acqua), chiamò lo sposo
10 e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po’ brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono».
11 Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
Il miracolo compiuto da Gesù a Cana di Galilea viene sempre riportato come il “primo miracolo”, il primo tra tutti. Lui che in primis ha vissuto in pienezza la grazia e il grandissimo potenziale dell’amore generato e generante della famiglia.
È nella famiglia che si impara ad amare in maniera viscerale. Un amore viscerale che poi siamo chiamati a portare ovunque noi siamo. Una persona “risolta” e “risorta”, emotivamente, spiritualmente ed umanamente matura con una buona probabilità è una persona che si è sentita amata da chi l’ha generata.
Una persona che in concreto sin da quando è stato generato, ha potuto sperimentare tutti le caratteristiche dell’amore descritte nell’inno alla carità di san Paolo (1 Corinzi 13,4: La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, 5non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, 6non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta).
Quanta bellezza e quanto amore avrà vissuto nella sua umanità con Maria e Giuseppe come genitori molto probabilmente anche con tutte le gioie, le sofferenze, le incomprensioni che vive una famiglia in ogni tempo ma con una marcia in più.