“La nostra pochezza basta a Dio per fare grandi cose”
Una delle caratteristiche più belle del movimento ecclesiale Rinnovamento nello Spirito è quella di pregare e invocare insieme lo Spirito Santo prima di mettersi a servire.
Come consuetudine la 45 ^ Convocazione nazionale del Rinnovamento nello Spirto Santo (RnS), è iniziata il 21 aprile con la consueta Celebrazione Eucaristica della Vigilia, riservata a coloro che prestano servizio, officiata per la prima volta da don Michele Leone, padre spirituale del movimento.
Tantissime sono le persone che si mettono a disposizione in vari ambiti per amore di Dio, di Santa Madre Chiesa e del Rinnovamento. A coordinare tutti i servizi c’è Imma Buono che intervistata dai ragazzi delle medie sul senso del servizio ha affermato: “Servire è la forma più alta dell’amore”.
Profetico per chi doveva servire, il Vangelo proclamato durante la celebrazione concernente la moltiplicazione dei due pani e cinque pesci messi a disposizione da un ragazzo che sono bastati per saziare una grande folla. “Non dobbiamo avere paura della novità e della pochezza. Il poco degli umili basta a Dio per compiere grandi cose” ha affermato don Michele durante la celebrazione eucaristica.
In largo anticipo chi doveva fare servizio ha donato il suo tempo per offrire il suo “poco” e accogliere al meglio i 7000 partecipanti alla convocazione RnS 2023.
Uniti nel tempo e nello spazio di quanto avveniva sul palco e di quanto viveva la maggior parte dei partecipanti, chi ha servito ha vissuto in perfetta comunione spirituale quasi una dimensione parallela della stessa.
Noi operatori del Meeting baby, elementari e medie possiamo testimoniare che abbiamo ricevuto molto di più di quanto abbiamo dato. Tantissime sono state le occasioni che ci hanno fatto sentire davvero molto piccoli. Venivamo da varie parti d’Italia e molti di noi erano dei perfetti sconosciuti e diversi l’uno dall’altro. Anche grazie alla nostra responsabile Monica e alle referenti delle tre fasce di età siamo diventati come una piccola comunità, come se fossimo dei fratelli e delle sorelle che ci conoscevamo da sempre. C’eravamo conosciuti on line per programmare quanto dovevamo proporre ai nostri bambini e ragazzi. E anche in queste circostanze non mancava mai l’invocazione dello Spirito Santo. Ogni mattina prima di metterci a servire ci ritrovavamo per un momento di preghiera comunitaria: un vero balsamo per crescere nella comunione e nell’ascolto reciproco. Commovente un fratello sostenuto dalla moglie che nonostante un ginocchio che non poteva muovere, ha continuato a fare servizio con grande discrezione e umiltà. Edificante anche la ragazza che proprio in questi giorni compiva 18 anni che ha scelto di mettersi a servire con infinita dolcezza i più piccoli.