Un uomo inchiodato sulla croce che commuove ancora dopo 2000 anni
Chiese gremite e processioni partecipatissime per il Venerdì Santo a San Salvo
L’immagine di un uomo inchiodato su una croce e anche la sola lontana speranza che quest’uomo lo possa aver fatto “per me” che sono un nulla di fronte all’immensità di qualcosa di così grande, non fa altro che scuotere le viscere di ogni essere umano.
Era questa la percezione delle tantissime persone che si sono accostate alla contemplazione della croce che caratterizza il venerdì Santo.
Venerdì 7 aprile sembrava essere tornati al tempo ancora prima del Covid in cui una buona fetta della popolazione si riversavano in chiesa e nelle piazze per questo suggestivo evento che spesso va oltre il nostro credo divenendo per molti solo un fatto sociale e culturale.
Nella parrocchia San Nicola l’evento è stato vissuto alle 15:00 del pomeriggio la stessa ora a cui è attribuita l’ora della morte di Nostro Signore Gesù Cristo sulla Croce: una fila che sembrava quasi non finire davanti alla grande croce con l’immagine di un uomo che ci era inchiodato.
Un momento molto particolare e interessante è stata vissuta dalla parrocchia San Giuseppe alle 16.00 del pomeriggio con una Via Crucis itinerante per le vie del centro storico con i bambini delle elementari, catechiste, mamme, papà ed educatori degli scout. Quanto sarebbe bello se tutta la Chiesa riscoprisse durante tutto l’anno l’importanza di questi momenti per i bambini in cui in prima persona possano vivere la Chiesa. Non a caso Gesù ha detto “Lasciate che i bambini vengano a me”.
Alle 19.00 sempre nella parrocchia san Giuseppe la contemplazione della Croce con gli adulti e a subito dopo una intensa processione interparrocchiale per le vie cittadine.
Benedetto venerdì Santo che sa ancora commuovere le genti anche se solo per un giorno solo, con la speranza che questo giorno possa fare la differenza nella vita di ciascuno! (Foto in copertina di Simone Colameo)