“Lasciamoci affascinare dalla bellezza che irradia dalla Vergine Immacolata”

(Commento al Vangelo di don PIeralbert D’Alessandro)

THOTA PULCHRA ES MARIA!

L’Immacolata Concezione è dogma di fede, cioè verità indiscussa affermata da papa Pio IX l’8 dicembre 1854 che scrisse: “La beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente ed in vista dei meriti di Gesù Cristo, salvatore del genere umano, è stata preservata immune da ogni macchia della colpa originale”.
Ricordiamobad esemio quando la Vergine apparve nella grotta di Lourdes a santa Bernadette presentandosi con le parole: “Io sono l’Immacolata Concezione”.

Mentre nella liturgia I testi della parola di Dio di questa solennità riconducono proprio a questo mistero di debolezza e santità dell’umanità.

La Genesi riporta al momento della ribellione a Dio, all’origine della creazione. Da parte sua l’apostolo Paolo nella sua Lettera agli agli antici abitanti di Efeso ricorda la grande dignità alla quale Dio ha elevato tutti gli uomini predestinandoli a essere santi e immacolati al suo cospetto nell’amore.

Il Vangelo di Luca riferisce con dovizia di particolari il momento dell’annunciazione. L’Arcangelo Gabriele chiamò Maria piena di Grazia e le annunciò la nascita del Redentore nel suo grembo Verginale, dopo aver dato il suo assenso a Dio che la scelse dall’eternità a essere la Madre del suo Figlio.

A imitazione della Madre di Dio, anche la nostra fede deve tradursi in opere quotidiane, in scelte coerenti, in obbedienza d’amore a Dio. E’ un SÌ faticoso da esprimere a Dio, dopo l’altrettanto faticoso NO che dobbiamo dire al peccato.
Un messaggio quanto mai urgente da riproporre.

Maria è immacolata anche perché non ha mai detto di NO a Dio.

La festa dell’Immacolata ricorda all’umanità che c’è una sola cosa che inquina veramente l’uomo: il NO a Dio, il peccato.
Lasciamoci affascinare dalla bellezza che irradia dalla Vergine Immacolata. Essa riflette una immagine pervasa dall’amore di Dio che ci rende capaci di amore, abitati dalla pienezza di vita che viene da lui ed è anticipo di vita eterna.

Continuiamo, dunque, a guardare a Maria quale segno di consolazione e di sicura speranza e impariamo da Lei questa semplice ma profonda lezione: “Più rinuncerai a ciò che è tuo, più Dio ti offrirà ciò che è suo.”

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