Il segreto per essere sale della Terra è nell’imparare ad amare
Con grande gioia siamo ritornati a vivere in presenza gli incontri di “Camminiamo con Gioia” (leggi). Dopo il segno di croce cantato, preghiere spontanee di lode e il canto di invocazione dello Spirito Santo, abbiamo provato a riflettere sulla parabola dell'”essere sale della terra” (Matteo 5,13: “Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.“).
Cosa sono le patatine o la pasta e tutto ciò che siamo abituati a mangiare con il sale senza “sale”. Quel cibo diventa sciapo, non sa di niente sembra quasi che quel piatto non abbia sapore. Eppure neanche si vede e né si può toccare ma lo si sente con il gusto ed acquista un valore incalcolabile.
E così è ciascuno di noi. Siamo unici e insostituibili lì dove siamo e con le persone che ci circondano: “Siate sempre voi stessi” Abbiamo poi chiesto: “Sapete qual è il segreto per essere sale? L’amore: amare ciò che si fa e amare le persone che ci circondano e fare tutto insieme a Dio. E se qualcuno ci sta antipatico provare a metterci nei suoi panni e cercare di far passare in secondo piano ciò che ci può dare fastidio e perché no chiedendo anche aiuto allo Spirito Santo.
Abbiamo poi associato il discorso dell’essere sale a una famosa frase del venerabile Carlo Acutis: “Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie”. Un ragazzo morto a soli quindici anni alcuni anni fa e la cui mamma è ancora viva e che ha saputo essere sale perché ha messo Dio al centro della sua esistenza e destinato a divenire un santo come san Vitale e san Nicola. Abbiamo proiettato un breve video di questo giovane.
La pasta di sale è stata la protagonista del momento ludico. Una parte di sale, una parte di acqua, due parti di farina e del colorante alimentare sono stati gli ingredienti da impastare per realizzare una rosa per raffigurare la bellezza che c’è in ciascuno di loro.