Francesco: “Quando rappresento la natività di nostro Signore, divento bambino pure io”
Dietro ogni oggetto, anche il più insignificante, e che raggiunge i nostri sensi visivi e tattili, c’è una mano d’uomo. Se solo proviamo ad immaginarci di fermare il tempo per un microscopico istante in un ambiente asettico e vuoto dove cominciano a comparire uno alla volta gli oggetti che fanno parte della nostra vita e per ciascuno proviamo ad immaginare tutte le persone che hanno dato il loro contributo perché quell’oggetto arrivasse fino a noi e a partire dall’idea iniziale, possiamo scorgere la grandezza e l’amore che Dio ha posto nell’umanità.
E se il primo oggetto in questione si chiama presepe si può scorgere non solo il valore intrinseco dello ma anche l’istante in cui la storia dell’uomo è divenuta una storia di salvezza.
Da quel lontano 1223 quando san Francesco inscenò la natività di Gesù, moltissime sono le chiese e le case in cui in prossimità del Santo Natale si riserva un angolo della casa e anche semplicemente di un mobile, alla rappresentazione di questo grande evento storico e di fede.
Nella parrocchia di San Nicola Vescovo ad occuparsi dell’allestimento del presepe in accordo con il parroco don Beniamino Di Renzo è stato Francesco Rana:
“Nel vedere tanti bambini in chiesa ho maturato il desiderio di realizzare un presepio da mettere in pubblico proprio per la loro gioia. Quando rappresento la natività di nostro Signore, divento bambino pure io”.